Il Progetto

Benvenuti in un viaggio alla scoperta di uno dei patrimoni di beni storico-scientifici e naturalistici più importanti al mondo. Potrete ammirare da vicino collezioni di inestimabile valore scientifico e artistico, sfogliare manoscritti di filosofi e scienziati le cui opere sono pietre miliari della storia della scienza e della cultura occidentale, intraprendere una visita della Toscana ripercorrendo i luoghi della vita di Galileo e della celebrazione delle sue scoperte rivoluzionarie.
Il lascito scientifico di Leonardo da Vinci e Galileo e l’interesse dei Medici e degli Asburgo Lorena per le scienze hanno contribuito alla formazione di collezioni che custodiscono capolavori della scienza e abbracciano molte aree del sapere scientifico: astronomia, botanica, mineralogia, zoologia, etnologia, paleontologia, anatomia, malacologia, cartografia, chimica, meteorologia, ingegneria, strumenti scientifici. 
Per valorizzare questa parte del patrimonio della Toscana, nella quale furono raggiunti e mantenuti a lungo livelli di assoluta eccellenza, sono state condotte ingenti campagne di acquisizioni digitali, catalogazione e studio di molteplici fondi documentari manoscritti (oltre 165.000 carte) e collezioni scientifiche tematicamente diversificate (circa 6.000 reperti), con la duplice finalità di salvaguardarli e di renderli accessibili anche alla comunità scientifica internazionale.
Il portale conferisce grande rilievo anche ad alcuni esempi del connubio tra arte e scienza che contraddistinse per secoli il patrimonio toscano: i materiali legati alle rappresentazioni botaniche, gli spettacolari gruppi biologici, l’elevato valore artistico delle meravigliose cere anatomiche, gli strumenti musicali, gli strumenti scientifici, la cartografia.
Meritano una menzione a parte tre strumenti legati alla Toscana ma che hanno acquisito una rilevanza internazionale, contribuendo a modificare radicalmente vari ambiti del sapere: il telescopio e gli altri strumenti originali di Galileo, la nascita del pianoforte con Bartolomeo Cristofori, il motore a scoppio di Barsanti e Matteucci.
Tra gli obiettivi del portale vi è infatti la volontà di dare risalto alla dimensione internazionale della ricerca e del patrimonio scientifico della Toscana, sia con riguardo alla provenienza dei reperti, sia per la risonanza che gli studi degli scienziati e dei filosofi toscani ebbero in tutta Europa e anche oltre i confini del nostro continente. 
In questa fase il portale Scienza si articola in due macrosettori, tra di loro correlati: uno incentrato sulla figura, l’opera e l’eredità di Galileo; l’altro dedicato al collezionismo scientifico nella Toscana dell’età moderna.

Galileo in Toscana
La Toscana è ricca di testimonianze materiali e documentarie della straordinaria fortuna sino ai nostri giorni della vita e dell’opera di uno dei più grandi riformatori dei saperi scientifici di tutti i tempi.
Il completamento dell’acquisizione digitale di tutto il fondo dei manoscritti galileiani custodito alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze è stato affiancato dalla creazione di un avvincente percorso di visita della Regione che tocca oltre 40 siti. Il portale offre infatti un’immersione nella Toscana di Galileo, eventualmente suddivisibile in due percorsi: i luoghi della vita di Galileo, che furono teatro degli episodi più significativi della sua ricerca; i luoghi della celebrazione di Galileo post mortem, che s’intrecciano con il tema della formazione e dell’evoluzione del mito di Galileo a partire dalla metà del Seicento sino ai primi decenni del Novecento.

Il Reale Museo di Fisica e Storia Naturale e il collezionismo scientifico dei Medici e degli Asburgo Lorena
Questa sezione del portale accoglie collezioni e fondi archivistici legati al Reale Museo di Fisica e Storia Naturale (fondato nel 1775) e, più in generale, all’esame e alla rappresentazione sia del territorio toscano sia di quello oggetto di spedizioni scientifiche in paesi lontani. Rientrano in una dimensione prevalentemente regionale i settanta volumi manoscritti di Pier Antonio Micheli (la quasi totalità dei quali è dedicata alla botanica), gli studi di Francesco Redi descritti nel fondo Redi-Cestoni della Biblioteca Marucelliana, la collezione mineralogica Targioni Tozzetti e la prima carta geometrica della Toscana di Giovanni Inghirami. Questi ambiti di ricerca convivevano con lo sforzo di realizzare in Toscana una enciclopedia materiale della scienza, raccogliendo, catalogando, studiando ed esponendo specie presenti in gran parte delle terre allora conosciute e strumenti provenienti dai maggiori centri di ricerca europei – come è accuratamente documentato dall’archivio del Reale Museo. Esemplificano tale tendenza: la collezione malacologica di Niccolò Gualtieri, l’erbario egiziano di Jacob Corinaldi, il patrimonio di erbari dell’orto botanico di Pisa, gli esemplari tassidermizzati di Paolo Savi, gli strumenti di acustica dell’Istituto Tecnico Toscano.